Intro

La puntata dell’Around the Verse di questa settimana è dedicata alla Forma delle Navi, il segmento di aggiornamento sulle novità di sviluppo riguardanti le navi del ‘Verse. Il focus di questo episodio sono due veicoli a lungo attesi dalla comunità: la mastodontica Aegis Reclaimer e la dune buggy Tumbril Cyclone.

Reclaimer_Cyclone - Reclaimer_1.jpg

La Forma delle Navi

Aegis Reclaimer

Con Calvin Williams – Artista dei Veicoli
Steven Turberfield – Artista Tecnico Senior
Matthew Intrieri – Artista Tecnico delle Navi

L’Aegis Reclaimer è il primo velivolo da recupero materiali della linea Aegis. Il suo rilascio è previsto per l’aggiornamento 3.1, assieme alla Terrapin, la Razor e la Cyclone.
Si tratta di una nave mastodontica, pensata per il recupero di materiali e relitti lontani. Il suo design è stato realizzando prendendo ampia ispirazione dalla Nostromo, di cui condivide il carattere oscuro e grezzo. Pur trattandosi di un mezzo progettato per percorrere lunghe distanze, i suoi interni evocano sensazioni tutt’altro che comode.

Benché non sia un vascello da guerra, possiede un aspetto minaccioso ed aggressivo, capace di intimidire i velivoli più piccoli. E benché non disponga di un buon arsenale, bisognerà comunque prestare attenzione a non avvicinarsi troppo ad esso.
La Reclaimer difatti è equipaggiata con un grosso artiglio frontale, laser industriali e raggi traenti. Il loro scopo primario consiste nel fare a pezzi i relitti, dividendoli in parti più piccole per poi accompagnarli nella “bocca”, dove inizia il processo di lavorazione dei materiali recuperati. Tutti questi elementi potranno essere utilizzati anche per danneggiare quei velivoli così incauti da avvicinarsi troppo alla nave.
In alternativa, il pilota della Reclaimer potrà sfruttare gli enormi fari anteriori per accecare gli equipaggi dei vascelli in avvicinamento.

Reclaimer_Cyclone - Reclaimer_2.jpg

Ma tralasciando queste possibilità, il ruolo primario del velivolo è essenzialmente economico.
È stato pensato per fornire una nuova carriera ai giocatori non interessati all’ambito militare, basata sulla scoperta, recupero e vendita di materiali. Al giocatore spetterà decidere come gestire ed affrontare ciascuna di queste attività. Se cercare in prima persona i relitti, oppure affidarsi alla rete di informazioni del ‘Verse, pagando con moneta sonante le coordinate di teatri di battaglia recenti. Allo stesso modo, l’utente dovrà stabilire quando sarà meglio rivendere i materiali così ottenuti: se scaricarli subito presso la stazione spaziale più vicina, oppure recarsi altrove o aspettare un’impennata dei prezzi. In questa carriera, il successo o il fallimento sarà decretato unicamente dalle proprie scelte.
Ma di certo, ogni componente della Reclaimer vi aiuterà ed accompagnerà in questa attività, dato che sono stati progettati specificamente per essa. Alcuni di essi, però, non saranno immediatamente utilizzabili al momento del suo rilascio, bensì verranno implementati con gli aggiornamenti futuri.

Reclaimer_Cyclone - Reclaimer_3.jpg

Per quanto riguarda la struttura del vascello, la nave è divisa in 4 sezioni principali.
La prima è costituita dagli alloggi dell’equipaggio e del capitano. Al loro interno è presente una sala mensa, quattro letti ed un bagno per l’equipaggio, più una stanza separata per il capitano, anch’essa dotata di bagno.
La seconda zona è quella ingegneristica, dove sarà possibile trovare la maggior parte dei componenti della Reclaimer, compreso il grosso generatore di energia.
La stiva materiali è il punto del vascello in cui verranno raccolte tutte le risorse recuperate e processate dalla Reclaimer ed è dedicata unicamente al loro stoccaggio. Collegata a questa vi è la stazione di lavorazione dei relitti, che è stata realizzata in maniera tale da sembrare viva e funzionante, ma anche pericolosa.
Il ponte tecnico, invece, ospiterà le postazioni per il controllo dei droni remoti. Sulla nave sono presenti due terminali di controllo e quattro droni per recupero materiali. In un’ala separata di questa sezione è poi situato il generatore gravitazionale.
Infine, l’abitacolo ospita le postazioni del pilota, quella dell’operatore dell’artiglio ed i due sedili da cui sarà possibile gestire i raggi traenti.

Reclaimer_Cyclone - Reclaimer_4.jpg

Una parte estremamente complicata del vascello sono i bracci laterali, che vengono utilizzati sia per le operazioni di recupero, che per la fase di atterraggio.
Fin dall’inizio era previsto che questi bracci fossero in grado di muoversi e ruotare, così da estendere il carrello di atterraggio e facilitare la discesa tramite propulsori VTOL. Tuttavia, la loro creazione è stata estremamente laboriosa. I sistemi attuali difatti presentano delle limitazioni che verranno superate soltanto con la loro conversione al Sistema Oggetti 2.0.
Nella fattispecie, il meccanismo da sempre utilizzato per i carrelli, quello della molla di compressione, risentiva di una serie di problemi con le collisioni. Durante la fase di atterraggio, i pistoni del carrello rischiavano di andare a colpire il braccio, danneggiandosi a vicenda. Per risolvere questo inconveniente, sarebbe stato necessario rimuovere le collisioni tra braccio e carrello, cosa che però avrebbe potuto a sua volte generare altri bug.

Reclaimer_Cyclone - Reclaimer_8.jpg

Oltre a questo, vi era il problema di come realizzare i carrelli stessi. Inizialmente, si era pensato di renderli un tutt’uno con i bracci, così da ottimizzare la renderizzazione delle loro risorse tramite lo skinning. Tuttavia, così facendo sarebbe stato poi impossibile riprodurre l’animazione di estensione e separazione dei pistoni. In aggiunta, il Sistema Oggetti 1.0 non permetteva di agganciare un componente su un altro, per cui non sarebbe stato possibile montare i propulsori VTOL sui bracci della Reclaimer. Per ovviare a tutti questi inconvenienti, si è quindi scelto di realizzare i bracci come se fossero un’estensione dello scafo del vascello. La loro parte terminale, vale a dire i pistoni che reggono i piedi di supporto, sarebbero invece andati a costituire i carrelli di atterraggio stessi. Fatto ciò, si è provveduto a separare i vari pistoni in singole entità, realizzando per ciascuna di esse dei LOD e degli schemi di danni UV dedicati. In questo modo è stato possibile superare le limitazioni iniziali, che comunque verranno ulteriormente rilavorate in futuro, in seguito alla conversione del sistema di atterraggio al Sistema Oggetti 2.0.
Infine, perché fosse possibile rendere i carrelli completamente funzionanti, è stato necessario sviluppare del codice aggiuntivo che permettesse di gestire indipendentemente i quattro bracci. Grazie ad esso, questi sono in grado di reagire individualmente alle forze generate durante il contatto con la terraferma, ammortizzandole. Tale caratteristica è risultata essere tanto più utile, in quanto ha permesso di stabilizzare la nave anche sulle superfici irregolari. Oltre a conferirle un aspetto fantastico che colpirà molto i giocatori.

Reclaimer_Cyclone - Reclaimer_5.jpg

Al momento i carrelli di atterraggio sono completi e funzionanti, ma ci sono altre mansioni ancora in corso.
Innanzitutto, c’è un problema con l’ascensore centrale della nave. La Reclaimer è così grande da essere divisa in più livelli, ciascuno dei quali è raggiungibile mediante il suddetto ascensore. Quando questo però lascia la griglia fisica della nave, cosa che avviene quando viene calato per far salire altre persone, la sua fisica smette di funzionare. È quindi possibile passarvi attraverso, ignorando completamente le sue collisioni.
Sono invece in via di rifinitura la plancia tecnica e le postazioni degli operatori dei droni e dei raggi traenti. Le prime serviranno a gestire i droni remoti, che permetteranno di esplorare l’ambiente circostante e raccogliere le risorse senza dover spostare la nave. Le seconde, invece, permetteranno di avvicinare al grosso artiglio centrale i relitti da fare a pezzi. Quest’ultimo sarà gestito da una postazione apposita, situata di fianco a quella del pilota.

Reclaimer_Cyclone - Reclaimer_6.jpg

Per quanto riguarda la gestione dell’equipaggio, la Reclaimer sarà un mezzo estremamente esigente.
A bordo sono difatti presenti una pletora di postazioni. Soltanto nell’abitacolo della nave ce ne sono quattro: quella del pilota, quella di controllo dell’artiglio e le due postazioni per gli operatori dei raggi traenti. Nella sezione tecnica, invece, vi sono i due terminali per la gestione dei droni. Anche quella ingegneristica dispone di svariate console, con cui ingegneri e meccanici potranno tenere sotto controllo i componenti di bordo. Ed infine, ci sono le postazioni per gli artiglieri, che serviranno a difendersi dai velivoli ostili.

Reclaimer_Cyclone - Reclaimer_7.jpg

Nel complesso, lo sviluppo della Reclaimer è stato un percorso lungo e difficile.
Contrariamente alle altre navi Aegis, il suo design è stato creato quasi da zero. Le sue linee e la sua estetica sono lontane dai canoni di questo produttore, per cui è stato necessario ideare e reiterare ogni aspetto, comprese le texture ed i materiali dello scafo, o degli interni. Le sue stesse funzionalità sono state più e più volte riviste e modificate, con un continuo tira e molla tra il dipartimento artistico, quello tecnico ed il team di QA.
Tuttavia, questi lavori hanno permesso di realizzare un vascello unico, sia per dimensioni, che per sensazioni e finalità. Vedere una Reclaimer da vicino è un’esperienza che lascia senza fiato. Ma al contempo, introduce una nuova carriera di ampio respiro che non ha nulla a che vedere con l’ambito bellico, che invece è stato il focus di tutti gli aggiornamenti precedenti.

Come già detto in precedenza, la Reclaimer verrà rilasciata con la patch 3.1. Attualmente si trova nella fase di preparazione al volo per l’implementazione delle ultime modifiche e rifiniture. Tuttavia, il gameplay di gioco ad essa associato arriverà soltanto con la 3.2.

Reclaimer_Cyclone - Reclaimer_9.jpg

Aggiornamenti sulle Navi

La Constellation Phoenix è entrata nella fase di modellizzazione del grey box.

La Hammerhead è in attesa dell’approvazione del grey box degli interni.

Avenger ed Hurricane sono arrivate allo step di modellizzazione finale.

La Banu Merchantman è uscita dalla fase di revisione del design ed è entrata in quella di design degli interni.
In questo passaggio vengono individuate tutte le risorse e le bozze concettuali dell’interno della nave, che verranno poi sviluppate nella fase di white boxing.

La F8 Lightning è nella fase di grey box.
Di recente, la geometria dell’abitacolo del vascello è stata oggetto di una serie di modifiche, dopo che Chris Roberts aveva espresso delle perplessità a riguardo. Una volta terminate, Chris Smith continuerà a realizzare gli UV e gli stati normali, per poi integrare il modello della nave nel motore di gioco.

Anche la Vanduul Blade è stata sottoposta ad una revisione degli interni, in particolar modo dell’abitacolo.
Il team ha riscontrato qualche difficoltà nella sua configurazione, dato che la sua geometria e la posizione dei comandi si deve adattare sia alla statura umana, che a quella Vanduul. Al momento è in corso lo sviluppo di nuovi elementi di design degli interni per meglio esprimere lo stile aggressivo tipico di questa razza.

Infine, la Tumbril Cyclone è nella fase di preparazione al volo, in vista del suo rilascio con l’aggiornamento 3.1.

Reclaimer_Cyclone - Cyclone_4.jpg

Tumbril Cyclone

Con Elwin Bachiller – Capo Artista 3D
Paul Jones – Direttore Artistico
Stephen Hosmer – Designer Tecnico

L’idea di realizzare la Tumbril Cyclone è nata dalla volontà di fornire un mezzo per esplorare le magnifiche ambientazioni planetarie. Serviva un veicolo che fosse veloce, agile e scattante, capace di macinare rapidamente lunghe distanze, fornendo al contempo una forte sensazione di avventura e dinamicità. Il design della Cyclone è nato così: una sorta di dune buggy dotata di grossi ammortizzatori e ruote adatte a qualsiasi terreno.

Reclaimer_Cyclone - Cyclone_6.jpg

Per quanto riguarda invece le sue funzionalità di gameplay, questo aspetto è stato definito in un secondo momento, elaborando nuovi modelli a partire dalla versione base della Cyclone, quella cargo. Basandosi sulle sue caratteristiche di elevata mobilità e velocità, inizialmente furono sviluppate una decina di varianti, in seguito ridotte a quattro.
La prima di esse è, ovviamente, quella da combattimento, pensata per raggiungere in brevi tempi lo scenario di combattimento ed ingaggiare il nemico con armi leggere.
La seconda variante è quella da supporto antiaereo, un ruolo precedentemente inesplorato per i mezzi di terra. La Cyclone AA è stata quindi equipaggiata con un generatore di fumo, un dispositivo EMP ed un paio di missili terra-aria.
La terza variante è stata pensata per finalità esplorative. Per questo motivo, essa possiede un computer di bordo ed una piccola matrice di sensori che le permette di scansionare e mappare il terreno.
L’ultima variante è invece quella da corsa. Rispetto alle altre, possiede un design più aerodinamico e monta un booster che le permette di aumentare per brevi periodi la propria velocità di movimento. Il progetto iniziale in realtà prevedeva di agganciare il motore di una nave al suo retrotreno, ma fu giudicato troppo eccessivo e quindi scartato.

Reclaimer_Cyclone - Cyclone_1.jpg

Le peculiarità principali della Cyclone sono l’elevata velocità di movimento e la capacità multiequipaggio.
Pur essendo un mezzo di dimensioni estremamente ridotte, oltre al sedile del pilota possiede quello del copilota e, nella versione con mitragliatrice, una postazione posteriore per l’artigliere. Ciò rende l’esperienza di gioco con questa dune buggy particolarmente entusiasmante.
L’altra caratteristica fondamentale è, ovviamente, la velocità. Fin dagli inizi del suo sviluppo, furono attribuiti alla Cyclone valori di velocità molto elevati, pari al doppio di quelli dell’Ursa. Ciò però ha richiesto di calibrare altri parametri, come ad esempio il raggio di sterzata, per evitare che risultasse difficile da governare o instabile.

Reclaimer_Cyclone - Cyclone_2.jpg

Tra gli ultimi lavori attualmente in corso, vi è la revisione delle ruote.
Questo componente della Cyclone è estremamente particolare. Piuttosto che montare dei pneumatici costituiti da un unico blocco di gomma, la Cyclone dispone di una specie di cerchione ricoperto da placche estendibili. Queste possono essere alzate per aumentare il grip del mezzo con il terreno, ma al momento tale meccanismo deve ancora essere sviluppato. Sebbene la parte artistica sia completa al 100%, animazioni comprese, bisogna ancora realizzare il codice necessario per permettere l’attivazione di questa funzione.

Reclaimer_Cyclone - Cyclone_5.jpg

Per il resto, lo sviluppo della Cyclone è stato estremamente lineare.
Grazie all’assenza di componenti tecnici particolarmente elaborati, è stato possibile farla procedere rapidamente dalla fase di design, a quella di white boxing e grey boxing. Al momento il mezzo si trova nella fase di preparazione al volo. I vari dipartimenti stanno sviluppando alcune risorse personalizzate, come ad esempio gli effetti audio e VFX, l’UI e via dicendo.

Nel complesso, la Cyclone sarà un veicolo estremamente interessante per le attività di ricognizione ed esplorazione degli ambienti planetari. Il suo design permetterà di vivere esperienze completamente differenti da quelle ottenibili con una Dragonfly o una X1. Il giocatore avvertirà direttamente gli effetti di ogni buca, dosso o sasso, cosa che trasformerà i giri per le lune di Crusader in un’attività galvanizzante.
Ma oltre a questo, il veicolo disporrà della flessibilità necessaria a ricoprire una pluralità di ruoli. Potrà costituire l’avanguardia di una forza di terra, un mezzo da ricognizione, potrà effettuare attacchi leggeri mordi e fuggi, oppure potrà essere usato per il trasporto o il supporto antiaereo. Tutto dipenderà dal tipo di componenti che vi saranno montati sopra.

Reclaimer_Cyclone - Cyclone_3.jpg

Outro

In onore della festività di San Patrizio, durante il fine settimana verrà aperto un concorso di screenshot in game a tema. I vincitori riceveranno delle versioni con una skin tematica della Constellation Phoenix, la Vanguard Hoplite e Gladius Valiant.
In aggiunta, queste stesse navi saranno disponibili per l’acquisto all’interno dello store, assieme a qualche altro velivolo.

Inoltre, durante il fine settimana si terrà la conferenza del SXSW. Sebbene la CIG non vi parteciperà in prima persona, alcuni membri dello staff saranno sul posto ed interverranno al Bar Citizen che si terrà in seguito.

 

Articolo originale disponibile presso le Roberts Space Industries.