Seguendo il percorso iniziato lo scorso anno, la Cloud Imperium ha pubblicato i resoconti finanziari per l’anno 2018. Infatti, come ben ricorderete, un anno fa venne pubblicato il resoconto finanziario 2012-2017 allo scopo di iniziare un percorso di ancor maggior trasparenza. Un documento che abbiamo sia tradotto che analizzato

MA PASSIAMO AL 2018

Il 2018 è stato l’anno dell’arrivo e prosecuzione della 3.0 per Star Citizen, che ha visto l’introduzione di una roadmap vera e propria e anche un nuovo modo di gestire le patch, ovvero una alla fine di ogni trimestre (Quarter in inglese, da qui i famosi Q1, Q2, ecc…). Non c’era più la “certezza” dell’arrivo di una feature, ma c’era la certezza dell’arrivo della patch: ciò che non fosse stato pronto sarebbe stato rimandato, ma la patch sarebbe uscita. Una completa inversione di rotta dopo la problematica e fin troppo attesa 3.0.

FATTI E ANALISI SUI GUADAGNI

Ebbene, il continuo rilascio delle patch e le fondamenta poste con la 3.0 hanno ripagato, portando alla Cloud Imperium l’anno migliore fino a quel momento con 48,9 Milioni di dollari complessivi, di cui 37,8 in Pledge. 3,2 milioni sono invece arrivati dai Subscribers e 7,9 da altro, come partnership e incentivi statali. 

Interessante notare come nel 2017 i Subscribers avessero portato 3 milioni alla Cloud Imperium e come avessero ottenuto “solo” 5,8 milioni da altro. È possibile che la 3.0 abbia portato maggiore credibilità alla CIG permettendo di ottenere più soldi da terze parti (come Intel, che ha per diversi anni sponsorizzato il CitizenCon per esempio), ma allo stesso tempo il rilascio della Wave 1 ai Subscribers e Concierge non abbia portato molti a ritenere l’offerta molto più valida rispetto a prima. Questo spiegherebbe il desiderio di migliorare il sistema dei Subscribers annunciato all’inizio del 2019.  

FATTI E ANALISI SULLE SPESE

Il 2018 è stato anche l’anno più costoso fino a quel momento. Là dove la spesa era arrivata 48,9 milioni nel 2017, il 2018 ha visto la Cloud Imperium con un conto di 56,2 milioni di dollari. Un aumento della spesa dovuto principalmente all’aumento del personale che è passato nel 2018 da 464 a 521, principalmente assunto nello studio di Manchester, in primis poiché lo Stato dà diversi incentivi e quindi risulta una spesa più contenuta per la compagnia.

Seppur marginale nell’insieme delle cose, bisognerebbe tenere presente anche che il 2018 ha portato anche un maggior numero di giocatori attivi e dunque un maggior numero di server attivi da pagare ad Amazon. A voler essere ancor più puntigliosi, la causa CIG v. Crytek non è stata priva di costi, che si aggiravano sui 300 mila dollari nel marzo del 2019. 

COME PUò ESSERE ANDATO IL 2019

Facendo il giochetto fatto anche lo scorso anno, e che ha portato risultati vicini alla realtà, possiamo sbilanciarci un po’ e teorizzare la situazione finanziaria del 2019. 

Quello che sappiamo per certo è che il 2019 ha visto un incremento davvero considerevole dei pledge, portando la CIG a guadagnare solo con questi ben 47,7 milioni di dollari, a cui aggiungere sia le sottoscrizioni che gli altri incassi che arrivano da partnership, incentivi e altro. Teorizzando un lieve aumento dei subscribers e delle entrate costanti per la voce “Altro”, il 2019 potrebbe aver portato alla Cloud Imperium circa tra i 59 e i 61 milioni di dollari. 

A livello di spesa, si teorizza un 2019 ancor più costoso, con un aumento di personale di almeno una trentina di persone, cosa che potrebbe portare la spesa ad aggirarsi sui 60-62 milioni di dollari. Cosa che permetterebbe di non scalfire il tesoretto di circa 53 milioni di dollari ottenuto sommando i 46 milioni ottenuti vendendo il 10% della compagnia nella prima metà del 2018 ai 7 rimasti. 53 motivi per confidare in un buon 2020, che si spera possa portare a buone nuove su Squadron 42.