Salve Cittadini!
Durante lo streaming di Newegg di Giovedì, 9 Novembre, Sean Tracy, Direttore dei Contenuti della CIG, è intervenuto assieme ad Intel per parlare della loro recente partnership e dello stato di sviluppo di Star Citizen.
Nel complesso lo show è durato un’ora e venti minuti, di cui 40 sono stati dedicati ad una serie di domande riguardanti i nuovi SSD Optane 900P, Star Citizen ed un veloce Q&A con gli spettatori.
Di seguito potrete trovare il video completo dello streaming (l’intervista inizia al minuto 41).
Le novità più importanti rivelate durante la diretta riguardano principalmente la collaborazione tra Intel e CIG, assieme a qualche dettaglio sullo stato del netcode e quello che stanno attualmente facendo per il suo miglioramento.
Sean ed Alex, Architetto di Soluzioni Client di Intel, hanno spiegato come la collaborazione tra le due case risalga in realtà a più di un anno fa, quando la CIG stava ancora approntando le tecnologie della Mega Mappa e dei Contenitori Oggetto per ridurre i tempi di caricamento del client.
La partnership era nata proprio in quest’ottica: testare gli Optane 900P in un ambito di gaming all’avanguardia, con soluzioni tecnologiche nuove per vedere quanto queste avrebbero beneficiato dalla memoria 3D Xpoint.
Già nel 2016, anno non proprio positivo per Star Citizen, Intel vedeva grandi potenzialità nella collaborazione con la CIG (tanto che lo stand al GamesCom era stato finanziato proprio dall’azienda di Santa Clara), in quanto ritenuto un interlocutore di alto profilo in virtù delle innovazioni che stava realizzando per il suo gioco spaziale.
Tanto più perché Star Citizen si prefiggeva (e si prefigge tuttora) di realizzare un universo brulicante di vita, in continuo divenire e completamente esplorabile senza schermate di caricamento, cosa che tuttavia richiederà ai client di spostare grandi quantità di dati per il caricamento delle risorse di gioco.
E stando a Sean Tracy, i tempi necessari per queste operazioni di lettura/scrittura vengono addirittura dimezzati dai nuovi SSD Intel, risultato che è stato possibile ottenere proprio attraverso la costante comunicazione tra le due case americane.
Come sappiamo ormai dal CitizenCon, questa partnership si è concretizzata a livello commerciale con l’abbinamento della nuova Sabre Raven alla vendita degli SSD Optane 900P.
Venendo alla Raven in sé, si tratta di un caccia medio monoposto pensato per l’approccio stealth. La sua particolarità sta nel fatto che monta due EMP S4 a corto raggio, una versione miniaturizzata del generatore già presente sull’Avenger Warlock, abbinati a due cannoni laser S3.
Inoltre, sembrerebbe che sia il caccia più veloce della sua classe, grazie soprattutto alla silhouette aerodinamica che lo alleggerisce delle strutture alari presenti sulla Sabre originale.
Unico difetto: la Raven viene fornita con soli 2 mesi di assicurazione inclusi.
Infine, in chiusura di show c’è stato un brevissimo Q&A durante il quale Sean ha confermato le voci che giravano in questi giorni riguardo dei test della 3.0 con server da 60 giocatori.
Sebbene non abbia potuto fornire dettagli aggiuntivi, il Direttore della CIG ha detto che nell’ultimo periodo hanno iniziato a testare assieme agli Evocati delle istanze con capienza superiore ai classici 24 giocatori, cosa resa possibile dalle ottimizzazioni del codice e del netcode che hanno realizzato nei mesi passati.
In particolare, il sistema di bind/unbind, che dovrebbe ridurre il numero delle comunicazioni scambiate tra server e client semplicemente escludendo gli aggiornamenti riguardanti entità lontane dal giocatore, è pronto da diverso tempo, ma la sua implementazione nella build di gioco è ancora in corso.
Ciò vuol dire che non sanno di preciso quando riusciranno ad integrare questi cambiamenti negli aggiornamenti di Star Citizen destinati al pubblico, o se faranno in tempo a pubblicarli assieme alla 3.0. Per cui è improbabile che con la prossima patch riusciremo raggiungere i 60 giocatori contemporaneamente online in un’istanza, ma Sean ha promesso che la loro capienza è sicuramente destinata ad aumentare, senza però andare ad inficiare sugli FPS.
Difatti, pare che durante i test in Evocati siano state riscontrate delle buone prestazioni, pari a più del doppio di quelle ottenute in passato con le build della serie 2.6.3 con questo stesso numero di giocatori (60).
Insomma, il futuro di Star Citizen pare promettere bene anche nell’ambito fino ad oggi più problematico dello sviluppo, quello del Netcode. Ma come sempre, non è possibile sapere di preciso quando vedremo gli effetti di questi cambiamenti.