Quest’oggi Discovered ha recuperato un estratto dagli archivi del Centro di Cartografia Imperiale per condividere una storia dei primi giorni dell’organizzazione (quando era ancora conosciuta come Agenzia Cartografica Governativa). Sentiremo in prima persona il capo della spedizione, Seline Novikov, di fronte ai misteri trovati durante la prima mappatura di Hades II.

INIZIO REGISTRAZIONI:

11.07.2534_02:27 SET

Dopo otto ore di silenzio, finalmente ho avuto notizie dall’ufficio. Ho scoperto che c’è una ragione sei i droni di comunicazione non hanno funzionato a dovere. Sembra che la prima mappa del salto non sia stabile come pensavamo. È bello saperlo appena se ne è attraversato uno, no? Donovan sta provando a vedere se c’è una via più sicura, ma servirà del tempo. Dovremmo cavarcela con le comunicazioni limitate e disponiamo sicuramente di abbastanza risorse per sopravvivere fino a che non ci mandano una spedizione – anche se potrebbero esserci delle lamentele riguardo il non avere mangiato altro che precotti quest’ultima settimana. No, il nostro problema più grande è che non avremo l’equipaggiamento in più che ci serve per fare scansioni dettagliate della superficie del terzo e del secondo pianeta. Non proprio l’inizio che mi aspettavo per il mio primo compito da responsabile.

Mossi dalla curiosità, io e Jans abbiamo preparato due dei nostri scanner normali dotandoli di qualche protezione ambientale per vedere se riusciamo a carpire qualche informazione di valore mentre aspettiamo. Tuttavia, il pacchetto inviato al mondo due ha smesso di trasmettere nel giro di pochi minuti, ed il pacchetto del mondo tre neanche ha toccato la superficie. Immagino che per ora dovremo lasciare “cenere” e “crateri” nei rapporti. Tutto questo rallenterà le analisi rispetto al calendario previsto, ma spero che i pezzi grossi capiscano la situazione.

C’è anche una buona notizia: fino a nuovo ordine per il prossimo salto, avremo una buona scusa per concentrare un bel po’ di risorse sui dati provenienti dal mondo diviso. Chi lo sa, forse prima che arrivi un altro gruppo riusciremo a capire cosa ha spaccato a metà il quarto pianeta.

13.07.2534_22.44 SET

Jans ha quasi strappato il mio portellone dalle cerniere per svegliarmi. Stavo iniziando ad urlargli contro per essere venuto a rompermi le scatole, ma poi ho visto il datapad che mi stava sventolando in faccia tutto esaltato. La sonda del mondo due era ancora viva. Era un segnale debole, ma c’era. La miglior teoria che siamo riusciti a mettere insieme è che la cenere atmosferica possa avere tracce di kherium e mentre la tempesta si sposta, disturba il segnale. Non abbiamo avuto molto tempo prima che il banco di cenere bloccasse ancora le comunicazioni, ma le previsioni del tempo dicono che potremmo avere un’altra pausa nel giro di quattro ore.

14.07.2534_07:03 SET

Sono completamente esausta ma troppo eccitata per dormire. Le previsioni avevano ragione e siamo riusciti ad avere un altro pacchetto di dati prima che la finestra si chiudesse nuovamente. Quando abbiamo dato un’occhiata, Gibson ha fatto notare che quelle che in un primo momento tramite le scansioni orbitali avevamo scambiato per deformazioni del terreno in realtà seguono uno schema. Dopo tre ore di discussioni intense ed analisi, Gibs ha convinto tutti – non sono naturali. Il che significa che qualunque cosa ci sia laggiù probabilmente è stata creata manualmente. E non necessariamente da una mano umana. A meno che non abbiamo trovato il luogo dello schianto dell’Artemis, stiamo potenzialmente parlando di una specie aliena senziente.

Jans voleva mettere insieme una squadra per scendere a dare un’occhiata, ma non siamo assolutamente autorizzati a farlo. Ho sottolineato che siamo rimasti in ascolto dal momento in cui siamo arrivati e non abbiamo sentito un singolo suono dalla superficie, perciò se laggiù c’è davvero qualcosa, sembra proprio che non abbiano voglia di parlare. Inoltre, dopo quel che è successo con gli Xi’an, sono quasi sicura che non perderemmo solo il nostro lavoro, probabilmente finiremmo in prigione per aver partecipato ad un primo contatto non autorizzato. Sia Gibson che Jans hanno iniziato a fare discorsi appassionati su come questa sia la chance della nostra vita per entrare nella storia. Anche Lace dice che dovremmo andare, e Lace è il tipo di persona che non ascolta musica durante i suoi turni perché è contro la policy aziendale.

Mi trattenevo. Per quanto volessi andare a vedere cosa c’era laggiù, il nostro lavoro è l’analisi dei dati. Forse, una volta che la squadra addetta alla superficie avesse potuto fare un controllo completo, avremmo avuto luce verde anche noi per andare a vedere.

14.07.2534_07:37 SET

Stavo osservando le scansioni. Lo schema sul terreno sembra creare una sorta di network. Si possono quasi vedere hub e filiali che si collegano e dipartono. Che sia una sorta di miniera? Forse fanno parte di un enorme lavoro sotterrano utilizzato per i trasporti? Agricoltura? Ad essere onesti mi ricordano la disposizione della mia città, attorno all’hub della colonia iniziale, ma se è un insediamento o una qualche città allora –

Devo smettere di sedermi qui a speculare. Non ci sto cavando un ragno dal buco e sono sicura che quando qualcuno scenderà laggiù, capirà di cosa si tratta. Non che sia una passeggiata. Se resti lì troppo a lungo senza gli scudi giusti possiamo pure salutarci per sempre. Forse bisognerebbe preparare un –

E dai che continuo. Ok, vado a prendermi un caffè e vedo come siamo messi con il lancio del drone di questo pomeriggio.

17.07.2534_07:41 SET

Ho appena capito che la squadra addetta alla superficie dovrà sbrigarsi appena arriva se vuole riuscire a preservare qualsiasi cosa possa essere a rischio. Voglio dire, immagina se scopriamo che abbiamo perso la possibilità di studiare importanti artefatti alieni perché l’atmosfera caustica li ha raggiunti prima che potessimo farlo noi. Ma forse non ci sono problemi. Chi lo sa? Magari è tutto così da secoli. D’altra parte però, forse è in corso un conto alla rovescia e noi ancora non lo sappiamo. Spero che il punto di salto si apra presto.

17.07.2534_08:16 SET

Al diavolo. Andiamo a dare un’occhiata. Qual è il senso dell’esplorare l’ignoto se poi dell’ignoto non esplori un bel niente?

17.07.2534_19:12 SET

Sicuramente non è un primo contatto. Sembra che ci siamo imbattuti in una sorta di pozzo dell’inferno dimenticato. Cenere ovunque. Tutto in rovina. Niente di vivo.

Abbiamo aspettato un’altra pausa della tempesta, e siamo scesi nei pressi del sito di atterraggio del pacchetto. Jans sperava di poter fare un po’ di manutenzione sullo scanner prima di andarsene. Sapevamo di avere circa tre o quattro ore a disposizione. Non era l’ossigeno delle nostre tute il problema, bensì la cenere corrosiva. Uscendo dalla navetta, la visibilità attraverso la densa atmosfera stava quasi a zero. La luce delle torce penetrava per pochi metri prima di essere inghiottita dall’oscurità. E non eravamo aiutati dalle comunicazioni, ridotte ad un decimo di quello che dovevano essere a causa del kherium. Per non perderci ci siamo affidati ad una linea di salvataggio e siamo partiti a passo estremamente lento.

Nonostante questi problemi, abbiamo trovato segni di vita quasi immediatamente, ma non la vita stessa. La superficie era orribilmente butterata, fatta a pezzi forse da un impatto, ma non c’erano dubbi sul fatto che frammenti di qualcosa fatto a mano fossero sparpagliati tra i detriti. Le prime scansioni di questi pezzi hanno fatto nascere altri dubbi. Avevamo raccolto campioni dove potevamo. Io ho trovato un pezzo un po’ più grande della mia mano con inciso un pattern che non si ripeteva mai. L’ho fissato per tutto il viaggio di ritorno e non so dire se fosse un tipo di linguaggio, un qualcosa di estetico e complicato, una caratteristica naturale dello strano materiale o una combinazione dei tre.

È stato Lace a trovare il primo ingresso intatto. La struttura portava molto in profondità, ma era collassata quasi completamente su sé stessa. Stare lì ad osservare la dimensione di quell’arcata e dell’architettura in generale mi ha fatto sentire un’aliena per la prima volta in vita mia. Era chiaro che gli Umani non appartenevano a quel mondo.

Stavamo discutendo sull’andare avanti oppure no quando è scoppiata una perdita nella tuta di Jans. Abbiamo dovuto risigillare immediatamente ed anche con la toppa sicura siamo tornati indietro di corsa. Su quel mondo le morti erano già state abbastanza senza che quella di Jens aumentasse il conto.

Sono seduta qui, la testa mi gira mentre cerco di mettere ordine su tutto quello che abbiamo visto. Eppure, c’è una domanda che continua a ripetersi – quando potremo tornarci?

FINE REGISTRAZIONI

Seline Novikov, una dei primi Umani ad aver mai messo piede su delle rovine Hadesiane, è stata rimossa dal suo incarico di responsabile della spedizione una settimana dopo, quando la rimappatura del punto di salto fu completata e l’ACG venne a conoscenza dello sbarco non autorizzato del gruppo. Quando le chiesero se la decisione di sbarcare fosse stato uno sbaglio, Seline rispose, “Oh, assolutamente. Il migliore che abbia mai fatto.”

Articolo originale disponibile presso Roberts Space Industries.