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La puntata dell’Around the Verse di oggi è dedicata al segmento “La Forma delle Navi”, con approfondimenti sulla Hurricane ed un primo sguardo ad un nuovo mezzo di trasporto pesante.

 

La Forma delle Navi

Crusader Industries Hercules Starlifter

Con Paul Jones – Direttore Artistico
Michael Oberschneider – Artista Concettuale Senior
Corentin Billemont – Designer dei Sistemi

La Hercules Starlifter è il primo esemplare di una nuova tipologia di navi: i trasporti militari. È prodotta dalle Crusader Industries, un’azienda già nota per la Starliner, ma di cui ancora non esisteva una guida degli stili ben definita. Di conseguenza, lo sviluppo di questo vascello è stato una nuova sfida, in quanto non erano disponibili risorse preesistenti. Sono stati comunque ripresi alcuni elementi tipici della Staliner, come le palette di colori, con i toni bianchi, rossi e neri, ed alcuni motivi estetici, quali le curve morbide, il design ad ali sdoppiate e le grandi bocchette di aspirazione. Quanto realizzato per la Hercules tornerà utile proprio per lo sviluppo della Starliner.

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La Hercules è lunga quasi 100 metri, larga 70 ed ha un’enorme capacità cargo, tanto da essere in grado di trasportare due tank Nova. La versione base, la C2, dispone di 4 torrette con operatore situate a coppia sul muso e sulla parte posteriore, più i canonici VTOL per il sollevamento da terra. Oltre a questa, esistono altre due varianti: quella da trasporto militare, la M2, che vanta un arsenale più potente e più fungere da cannoniera, e la versione bombardiere atmosferico, la A2, che sacrifica metà dello spazio cargo a favore del sistema di sgancio e trasporto di quattro potenti bombe di dimensione 10, oltre ad avere quattro torrette extra ed una corazzatura più pesante degli altri modelli.
Ovviamente non è un vascello adeguato al combattimento diretto: le torrette della versione base sono puramente difensive, mentre la M2, grazie alla sua maggiore potenza di fuoco,  è in grado di difendere un convoglio cargo da eventuali assalitori. La A2 ha invece un ambito di impiego completamente differente, ma ciò la rende un bersaglio prioritario, per cui è stata dotata di un surplus di armi.
L’accesso alla Hercules è regolato da due rampe situate sul davanti e sul di dietro del velivolo, che vengono solitamente usare per il carico e lo scarico di merci e veicoli, ed un ascensore che trasporta il personale direttamente all’interno della zona cargo. Da qui è poi possibile raggiungere tutti gli altri ambienti, ovvero la plancia di comando e gli alloggi dell’equipaggio.

Dal momento che si trattava di un velivolo con finalità e design del tutto nuovi, la fase di studio della bozza concettuale ha richiesto parecchio tempo. Sono state effettuate dozzine di iterazioni dello scafo, prendendo di volta in volta da ciascuna di esse soltanto gli elementi più interessanti, per poi iniziare a definire i prima dettagli di interni ed esterno. Come i propulsori VTOL, che sono stati aggiunti in un secondo momento.
Ad un certo punto del processo di sviluppo, si era creata la preoccupazione che la Hercules avesse troppe torrette, cosa che poteva renderla eccessivamente potente. Tuttavia, queste sono state modificate in maniera tale da puntare esclusivamente verso il basso, così da limitare notevolmente l’arco di tiro e quindi fornire svariati punti di avvicinamento relativamente sicuri ad eventuali assalitori.

Hercules - CRUS_Starlifter_Promo_Cargo_SM01-Squashed.jpg

Ci vorrà del tempo prima che la Hercules entri in sviluppo attivo, ma nel mentre gli sviluppatori continueranno a controllare le sue caratteristiche ed aggiungere nuovi elementi e funzionalità, come le animazioni di atterraggio legate ai VTOL. Lo stesso comportamento in volo atmosferico di questo vascello sarà un aspetto cruciale che richiederà tante attenzioni.
Il focus principali di questi velivoli sarà difatti il rapido spiegamento di forze di terra, per cui è di fondamentale importanza che la Hercules sia in grado di volare, decollare ed atterrare in atmosfera senza problemi. Ciò varrà anche per la variante A2, il cui scopo primario sarà di ammorbidire dall’alto le difese delle basi di terra.

 

Anvil Hurricane

Con Matthew Sherman – Designer dei Sistemi
Elwin Bachiller – Artista 3D Capo
Paul Jones – Direttore Artistico

La Hurricane è sostanzialmente un caccia anti nave ammiraglia. Ha la forma e le dimensioni di un caccia tradizionale, come la Super Hornet o la Sabre, ma grazie ai suoi quattro cannoni S3 dispone di una potenza di fuoco ben superiore. Questa sua caratteristica viene però compensata da una corazzatura piuttosto sottile ed un generatore di energia incapace di supportare un equipaggiamento di armi completamente energetiche. Nel complesso, è un caccia che possiede grandi punti di forza e debolezze, per cui non sarà facile da gestire.

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Esteticamente parlando, la Hurricane presenta degli elementi che si discostano parecchio dai tradizionali design Anvil. Presenta delle linee allungate che dal muso arrivano fino alle ali ed alla parte posteriore del vascello, con le ali che fluiscono direttamente nel corpo del mezzo. La superficie è ricca di dettagli piatti che spezzano gli elementi verticali, ma la torretta centrale ha una forma circolare comune a tutti gli altri velivoli di questo produttore.
Un aspetto interessante della Hurricane è il fatto che gli ambienti di pilota ed artigliere siano distinti e non comunicanti. Ciascuno di essi ha il suo sistema di ingresso a bordo, che nel caso dell’artigliere è una rotaia a discesa collegata direttamente alla postazione.
Nonostante questa separazione, la coordinazione tra artigliere e pilota sarà di fondamentale importanza, in quanto spetterà a quest’ultimo identificare la rotta di avvicinamento migliore e mantenere la nave sul bersaglio per rendere più semplice il puntamento.
La torretta del vascello dispone di un design unico; solitamente, le torrette sono in grado di alloggiare soltanto due armi. Quella della Hurricane però è in grado di ospitare ben quattro cannoni, conferendo così alla nave una capacità di fuoco devastante.

Come molti altri velivoli, anche questo ha subito svariate iterazioni e modifiche durante la fase di sviluppo, ben dopo la realizzazione della sua bozza iniziale. Il modello preliminare e quelli finali sono relativamente simili, ma i dettagli e gli elementi che sono stati rimossi o aggiunti contribuiscono a creare un risultato esteticamente molto più appagante. Anche se non proprio in linea con lo stile tipico della Anvil Aerospace, che rimane però riconoscibile.
Ad esempio, l’abitacolo è più semplice e minimalista di quello della Gladiator o della Hornet. Si è scelto di conservare soltanto i componenti essenziali e funzionali, così da conferire al pilota la massima visibilità possibile. Di contro, l’HUD dell’artigliere è decisamente più interessante, grazie soprattutto alle quattro bocche di fuoco visibili ai lati ed ai loro VFX.

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Il vantaggio della Hurricane, rispetto ad altri velivoli anti nave ammiraglia, come la Retaliator, la Eclipse e la Gladiator, consiste nella sua capacità di elargire danni continui su un lungo periodo di tempo. Di contro, i classici bombardieri devono aspettare il riarmo o il raffreddamento dei sistemi, prima di poter fare di nuovo fuoco. Per cui un errore di mira ha conseguenze molto più devastanti, che nel caso di un passaggio di mitragliamento sbagliato effettuato con una Hurricane.

 

Articolo originale disponibile presso le Roberts Space Industries.