Salve Cittadini!

Siamo arrivati alla terza puntata della vicenda legale che vede contrapposte Crytek, azienda tedesca creatrice del famoso CryEngine, e Cloud Imperium Games (CIG), la casa di sviluppo americana fondata da Chris Roberts e Ortwin Freyermuth.
A questo indirizzo potrete trovare l’articolo di approfondimento sulla citazione originale Crytek, mentre qui potrete leggere della risposta della CIG alle accuse.

Prima di iniziare con la contro risposta dell’azienda tedesca a Chris e soci, facciamo un breve riassunto della storia fino ad oggi.

 

La Citazione

In data 13 Dicembre 2017, Crytek ha citato in giudizio Cloud Imperium Games per reiterate violazioni dell’Accordo di Licenza di Gioco (GLA) siglato dalle due controparti in data 20 Novembre 2012.
Le accuse erano le seguenti:

  1. Utilizzo del CryEngine per sviluppare due giochi (Star Citizen e Squadron 42), invece che uno (Star Citizen).
  2. Passaggio ad un altro motore di gioco concorrente, Lumberyard.
  3. Rimozione di tutti i marchi Crytek dalle schermate del gioco.
  4. Mancata comunicazione di bugfix ed ottimizzazioni del motore di gioco.
  5. Divulgazione del codice sorgente del CryEngine a terze parti non autorizzate, con violazione del copyright di cui la ditta tedesca è detentrice.

In aggiunta a queste violazioni, o presunte tali, dato che in questa circostanza la ditta tedesca non aveva presentato la copia del GLA, Crytek accusava anche Ortwin Freyermuth di conflitto di interessi.

Prima di diventare cofondatore della CIG, Freyermuth aveva lavorato per la Crytek, da cui era stato incaricato di formulare e stipulare i contratti di licenza del motore di gioco.
Questa sua mansione gli aveva permesso di avere accesso ad informazioni confidenziali che, stando alla ditta tedesca, avrebbero avvantaggiato Chris Roberts durante le trattative per la concessione delle licenza del CryEngine.
Tale accuse sarebbero ancora più gravi, in quanto anche la persona allora incaricata da Crytek di gestire il contratto con la CIG sarebbe in seguito diventata un dipendente della Cloud Imperium Games.

Qui potrete leggere l’intera citazione inviata alla Corte Distrettuale della California.

 

La Risposta

Il 5 Gennaio 2018, Chris Roberts e soci hanno risposto alle accuse con una richiesta di respingimento della citazione.
In tale documento, la CIG contestava quasi punto su punto le violazioni evidenziate da Crytek, allegando a suo supporto anche il GLA stesso e i documenti complementari. In particolare, dall’Accordo di Licenza risultava che:

  1. L’intero contratto è stato stipulato in riferimento ad un gioco composto da due entità: Star Citizen e Squadron 42.
  2. L’accordo prevedeva un diritto esclusivo, ma non un obbligo, di usare il CryEngine per lo sviluppo del suddetto gioco.
  3. L’inserimento dei marchi Crytek era funzionale all’adozione del CryEngine.
  4. La CIG era stata autorizzata a mostrare il codice sorgente a svariati sviluppatori di terze parti per la realizzazione di alcune funzionalità del gioco.

In aggiunta, poco prima dell’arrivo di questa risposta Crytek aveva inviato un errata della propria citazione, rimuovendo il riferimento al conflitto di interessi di Freyermuth.
Difatti, nella richiesta di respingimento della CIG si legge che il suddetto avvocato avrebbe richiesto ed ottenuto dall’azienda tedesca una dichiarazione di assenza di conflitto di interessi prima dell’inizio delle trattive per il GLA.

Sulla base di questi elementi, la CIG aveva quindi invocato l’annullamento della mozione Crytek, da discutere in aula in data 9 Febbraio 2018.

Qui potrete leggere l’intera risposta originale della Cloud Imperium Games.

 

La Situazione Attuale

Prima che vi lasciate andare a facile conclusioni, un avvertimento: il contratto è meno intuitivo di quanto possa sembrare.

Sebbene ad una prima lettura del GLA potrebbe sembrare che la CIG abbia ragione da vendere, in realtà l’accordo è terribilmente ambiguo. Ciò permette ad entrambe le controparti di avanzare la propria interpretazione dello scritto, che è quello che Crytek ha ribadito con la sua contro risposta.
Senza approfondire troppo il discorso più squisitamente legale, l’intera vicenda è basata sulla disanima del significato di alcuni punti precisi del contratto.

Vediamo quali.

 

Star Citizen & Squadron 42

La presunta violazione correlata alla concessione della licenza per un gioco solo, anziché due, ruota attorno ai seguenti paragrafi dell’accordo.

La prima immagine mostra le clausole iniziali del contratto, che stabiliscono le basi su cui le due ditte hanno deciso di stipulare l’accordo. La seconda, invece, riguarda la descrizione aggiuntiva del gioco.

Nel contratto si fa dunque riferimento al “Gioco” come all’unione di due parti, Star Citizen e Squadron 42. Tuttavia, e su questo si base l’interpretazione Crytek, nella descrizione del titolo viene anche citato il fatto che la licenza non include “[…] qualsiasi contenuto venduto e pubblicizzato separatamente, non accessibile tramite il client di gioco di Star Citizen […], alcun titolo per PC standalone che non interagisca con il gioco principale Star Citizen (contrariamente ad add-on / DLC per il Gioco.”

Il fatto che Squadron 42 sia venduto distintamente da Star Citizen è quindi per l’azienda tedesca motivo sufficiente a causare una violazione del contratto. E questo è quanto Crytek ha ribadito nella sua contro risposta.

Dal canto suo, CIG si è appellata al fatto che le condizioni preliminari dell’accordo di licenza dichiarino esplicitamente che il “Gioco” è costituito da due parti: Star Citizen e Squadron 42.
Inoltre, l’accesso alla campagna giocatore singolo di Chris Roberts è vincolato e regolato tramite il client di Star Citizen, in ottemperanza a quanto riportato nella descrizione del Gioco.

Come già anticipato prima, purtroppo siamo di fronte ad un caso di conflitto di interpretazioni.
Questo aspetto sarà ricorrente anche nella disanima dei punti successivi ed è la strategia su cui Crytek ha deciso di basare l’intero impianto della sua accusa.

Di base, le affermazioni di entrambe le aziende potrebbero essere ritenute corrette, se si vanno ad estrapolare le singole frasi o loro elementi.
In questo caso, l’ostacolo più grande per la ditta tedesca consiste nella definizione di “Gioco” riportata ad inizio contratto. Proprio per questo motivo, Crytek ha richiesto che venga disconosciuta o trascurata questa porzione dell’accordo, così da rinforzare la propria interpretazione dello scritto.
A suo sostegno ha citato una causa in cui il giudice aveva deliberato che il contenuto di un contratto ha la precedenza sulle note preliminari, che conseguentemente decadono in caso di conflitti. Resta tuttavia da stabilire se tale precedente si applichi a questa circostanza, ovvero se quelle in apertura del GLA siano effettivamente delle note preliminari o meno.

La decisione in merito spetterà al giudice o alla giuria incaricata di seguire il processo.

 

CryEngine e Lumberyard

La seconda violazione denunciata da Crytek è basata su due punti del contratto, situati rispettivamente nella sezione dei diritti concessi alla CIG ed in quella delle limitazioni ad essa imposte.

Il punto 2.1.2 del GLA riporta che la CIG ha il diritto di “[…] incorporare in maniera esclusiva il CryEngine nel Gioco e di sviluppare il gioco i cui diritti potranno essere concessi a terzi in osservanza alla Sezione 2.6.”

Seconda l’azienda tedesca, questo paragrafo implicherebbe che Chris Roberts e soci siano tenuti ad usare esclusivamente il CryEngine per lo sviluppo del Gioco.
Questa interpretazione sarebbe, sempre secondo Crytek, rafforzata dal punto 2.4, che recita:

“Per tutta la Durata della Licenza, o qualsiasi suo rinnovo, e per un periodo di due anni dal suo termine, il Licenziatario, i suoi principali ed i suoi Affiliati non si dedicheranno direttamente o indirettamente al business della progettazione, sviluppo, creazione, supporto, mantenimento, promozione, vendita o concessione di licenza (diretta o indiretta) di qualsivoglia motore di gioco o middleware che possa competere con il CryEngine.”

Questo vorrebbe dire che non solo la CIG non può usare altri motori ad eccezione del CryEngine, ma non li può neppure promuovere, come invece starebbe facendo con Lumberyard.

La risposta dell’azienda americana, ovviamente, si basa su un’interpretazione del contratto completamente differente.
Secondo loro, il punto 2.1.2, che ricordiamo essere situato nella sezione dei diritti concessi da Crytek, vorrebbe dire che CIG ha la licenza esclusiva di usare il CryEngine per lo sviluppo del Gioco. Nel senso che solo loro e nessun altro potrà usare questo motore per Star Citizen e Squadron 42.
Questa interpretazione sarebbe rinforzata dal fatto che il termine “esclusivo” sia stato usato in altre due evenienze, al punto 2.1.1 ed al punto 2.1.3, con lo stesso significato. Vale a dire che CIG ha la licenza non esclusiva di “[…] sviluppare, supportare, mantenere, estendere e/o migliorare il CryEngine […]” e che ha la licenza esclusiva di “[…] produrre, pubblicizzare, promuovere, vendere, licenziare e sfruttare il Gioco […]”.

Volendo invece usare l’interpretazione di Crytek del termine “esclusivo”, allora questi due punti andrebbero letti nella seguente maniera:

CIG ha la licenza di “[…] sviluppare, supportare, mantenere, estendere e/o migliorare non esclusivamente il CryEngine […]” e di “[…] produrre, pubblicizzare, promuovere, vendere, licenziare e sfruttare esclusivamente il Gioco […]”.

Una simile interpretazione avrebbe tuttavia l’ovvia contraddizione di assegnare il diritto di non sviluppare, supportare, ecc. esclusivamente il motore Crytek, pur prevendendo la licenza la necessità di usare esclusivamente il CryEngine stesso. Resta inoltre da chiarire su quale base la ditta tedesca possa concedere una licenza mirata a lavorare con sistemi di cui non possiede la proprietà.

 

Marchi Crytek

La terza accusa della ditta tedesca è basata sul punto 2.8.2 del GLA, nel quale è riportato l’obbligo di inserire i marchi CryEngine all’interno della schermata dei crediti, dello splash screen, della documentazione e dell’inscatolamento del Gioco.

Sebbene questa sia una pratica commerciale standard, nel diritto comune essa è vincolata all’utilizzo dell’oggetto a cui i marchi sono riferiti.

Il 23 Dicembre 2016, CIG annunciò ufficialmente il passaggio al Lumberyard, per cui la rimozione dei loghi è stata motivata con questo fatto.
Secondo Crytek, tuttavia, l’azienda di Chris Roberts sarebbe tenuta a mostrare in ogni evenienza suddetto materiale, in quanto così è stato stabilito nell’accordo.

Questa interpretazione porterebbe però ad un’altra contraddizione.
Indicare che in un prodotto è presente un elemento in realtà assente equivale a fornire una descrizione errata dell’oggetto, vale a dire compiere un atto di pubblicità ingannevole.

 

Violazione di Copyright

La sezione 2.2 del contratto riporta estensivamente le limitazioni di utilizzo del CryEngine da parte della CIG.
In particolar modo, si fa esplicito riferimento al fatto che l’azienda americana non può “[…] pubblicare o distribuire in nessuno modo il CryEngine, sia in forma di codice sorgente che di codice oggetto […]”.

Tuttavia il punto 2.6 permette alla CIG di assoldare degli sviluppatori di terze parti per la creazione di alcune porzioni del gioco, dando loro la possibilità di avere accesso al codice sorgente CryEngine previa autorizzazione da parte di Crytek.

Secondo la ditta tedesca, questi punti sarebbero stati violati in due evenienze.
Durante la serie di video per la comunità denominati Bugsmashers, CIG avrebbe mostrato in più occasioni parti del codice proprietario CryEngine.
Inoltre, sebbene Crytek abbia autorizzato svariati sviluppatori di terze parti, come Imaginarium o Illfonic, non è stato così per Faceware, l’azienda al lavoro sulla funzionalità del Face Over Ip (FOIP).
In entrambi i casi, dunque, Chris Roberts avrebbe divulgato codice proprietario, violando il copyright di cui Crytek è detentrice.

CIG dal canto suo ha risposto che la collaborazione con Faceware è stata avviata dopo il passaggio a Lumberyard, per cui non rientra nei limiti e nelle condizioni del GLA. Ma non ha fornito nessuna controbattuta per quanto riguarda i video della serie Bugsmashers.

Ciò nonostante, è qui necessario effettuare un distinguo.
Una violazione di copyright ed un’infrazione contrattuale sono cose ben diverse ed in casi come questi l’una esclude l’altra.
Perché si possa parlare di violazione di copyright, l’accusato deve aver sfruttato qualcosa protetto dal diritto d’autore senza aver prima richiesto e ricevuto il permesso di utilizzo dal suo proprietario.
Nel caso in cui sia invece presente un contratto che attesti la concessione della licenza di utilizzo, allora non si può più parlare di infrazione di copyright, ma di violazione contrattuale. Questo perché l’accusato ha effettivamente richiesto ed avuto il permesso di utilizzo dell’elemento in questione da parte del suo proprietario.

Il mancato rispetto dei vincoli dell’accordo costituisce di per sé un illecito, ma in questo caso si può parlare esclusivamente di infrazione del contratto e non del diritto d’autore.

Questi due reati prevedono pene notevolmente differenti.
Se riconosciuta, la violazione contrattuale è punibile con un’ammenda monetaria pari ad una frazione (o al totale) del valore del contratto, che in questo caso è di 1.8 milioni di dollari. In aggiunta, il condannato è tenuto a rispettare tutti i punti violati e, quindi, ad adempiere a quanto previsto da essi.
In caso di infrazione del copyright, invece, il condannato si può veder sottratto tutto il materiale sviluppato utilizzando gli oggetti plagiati, nonché i profitti conseguenti.

Tuttavia, qui siamo di fronte ad un’accusa di violazione contrattuale.
Nel caso in cui la CIG venga riconosciuta colpevole di tutte o di una parte delle accuse mosse da Crytek, sarà compito della giuria e del giudice stabilire l’ammontare del risarcimento, sulla base delle prove presentate in aula da ambo le parti.
Ma ad ogni modo, difficilmente la pena pecuniaria potrà superare il valore commerciale del contratto.

Considerazioni Finali

La causa Crytek contro CIG si preannuncia purtroppo essere un terribile pantano legale.
Come detto in precedenza, l’accordo di licenza è in svariati punti ambiguo, cosa che lo espone all’interpretazione di ambo le parti. Sebbene il diritto comune americano preveda che il significato delle parole, come l’avverbio “exclusively”, sia quello previsto ufficialmente dal dizionario, ciò non toglie che la ditta tedesca possa far valere la sua lettura del contratto.

Da questo punto di vista, Crytek ha adottato una strategia basata sul cercare di far riconoscere al giudice che la sua interpretazione sia quella corretta.
Non a caso, ha intenzione di far disconoscere alcuni punti del GLA, come per l’appunto la definizione di “Gioco” riportata in apertura, per meglio avvalorare la propria posizione.
La stessa accusa di conflitto di interessi mossa contro Freyermuth ed in seguito ritirata va letta in questa ottica. Mettendo in discussione la sua posizione, come anche quella dell’impiegato Crytek che all’epoca seguì le trattative del contratto, la ditta tedesca ha intenzione di eliminare i punti del GLA a lei sfavorevoli. Come ad esempio la famigerata clausola che impedisce ad entrambe le parti di richiedere danni per violazioni contrattuali, a meno che non venga riconosciuta l’intenzionalità del loro mancato rispetto. Cosa non facile da provare in aula.

Insomma, la mossa di Crytek non è senza merito, ma al contrario costituisce un’oculata tattica mirata ad ottenere un risultato ben preciso.

A più attenti non sarà passato inosservato il fatto che delle cinque violazioni per cui la CIG è stata citata in causa, l’avvocato di Chris Roberts abbia risposto soltanto a quattro.
Nella risposta alla citazione in giudizio manca difatti qualsiasi riferimento alla mancata comunicazione dei bugfix e delle ottimizzazioni del CryEngine previste dal GLA. Di seguito vi riportiamo il punto incriminato, che è stato definito come “Reverse Technology Transfer”.

In esso, l’azienda americana si impegna ufficialmente a fornire “annualmente durante il periodo di sviluppo del Gioco e nuovamente al momento della sua pubblicazione finale, […] qualsiasi bugfix ed ottimizzazione apportate ai file del codice sorgente originale CryEngine (inclusi gli strumenti CryEngine forniti da Crytek) sotto forma di versione completa e compilabile.”
Tuttavia, questo paragrafo continua oltre, estendendo l’ambito di riferimento:

“Tutta la tecnologia delineata in questa Sezione e fornita dal Licenziatario a Crytek in osservanza di questa sezione […] sarà di sola ed esclusiva proprietà del Licenziatario. Dato che questa tecnologia è di sola ed esclusiva proprietà del Licenziatario, con la presente il Licenziatario fornisce a Crytek la licenza non-esclusiva, royalty-free e perpetua di usare tale tecnologia per il solo scopo di (1) sfruttarla internamente alla Crytek, (2) di incorporarla in futuri rilasci del CryEngine e (3) di distribuire a terze parti il CryEngine con integrata tale tecnologia senza restrizione e senza il pagamento al Licenziatario di qualsiasi tariffa o royalty aggiuntive.”

Presa in questo contesto, questo punto sembrerebbe implicare che Crytek è in condizioni di richiedere alla CIG qualsiasi ottimizzazione e bugfix apportato al CryEngine nel corso della loro attività di sviluppo, a patto che questo materiale sia fornito sotto forma di versione completa e compilabile.
Ciò vorrebbe dire che la ditta tedesca potrebbe potenzialmente mettere le mani su tutta la tecnologia sviluppata da Chris e soci durante questi anni di lavoro, per poi rivenderla come propria.

Con ogni probabilità, sarà questo il vero fulcro della battaglia legale tra le due aziende.
Starà al giudice stabilire come interpretare questo punto del GLA. Sebbene si faccia riferimento soltanto alle ottimizzazioni, la condizione di fornire il codice sorgente in uno stato completo e compilabile potrebbe comportare la divulgazione di componenti non nativi del CryEngine.
Dal canto suo, la CIG difficilmente potrà appellarsi ad un discorso di proprietà delle modifiche tecnologiche apportate al motore di gioco. Dal momento che sono attualmente sotto licenza Lumberyard, non sono nelle condizioni di poter registrare il copyright di quanto realizzato in questo ambito.
Alternativamente, potrebbero fornire a Crytek una versione del motore di gioco ripulita da qualsiasi aggiunta tecnologica non correlata a bugfix ed ottimizzazioni. Tuttavia questa operazione sarebbe estremamente impegnativa e richiederebbe un quantitativo elevato di risorse umane. Senza considerare che l’azienda tedesca potrebbe nuovamente citare in causa la CIG per reiterata violazione di questo punto contrattuale.

Ad ogni modo, l’udienza preliminare è fissata per il 9 Febbraio, data in cui sapremo se il giudice darà luogo a procedere con la causa e quali saranno i capi di imputazione a carico di Chris Roberts.