Questa Guida Galattica è stata originariamente pubblicata nel Jump Point 5.2.

È Nata una Stella

Il Sistema scoperto più recentemente, Kallis, con il suo essere un concentrato di potenziale vorticante ha entusiasmato scienziati e ricercatori di tutto l’Impero offrendogli una rara opportunità: assistere in prima fila alla formazione di un Sistema stellare.

Kallis venne visitato per la prima volta nel 2921 tramite il punto di salto che lo connette ad Oso, e le prime scansioni dell’ICC (Imperial Cartography Center – Centro di Cartografia Imperiale) rivelarono una stella di sequenza principale classe-G circondata da nove protopianeti in vari stadi di sviluppo. Ufficialmente, la scoperta del Sistema è accreditata alla Stazione OB Chimera, il principale centro di ricerca in Oso, ma sono in molti a ritenere che dovrebbe essere più giustamente attribuita a Gabby Rifon, ex PFC.

Come membro della forza di sicurezza dell’Esercito formata sotto l’Atto delle Pari Opportunità per proteggere Oso II da bracconieri, contrabbandieri ed altri trasgressori, Rifon svolgeva il ruolo di tecnico adibito alle scansioni a lungo raggio, con il compito di controllare il Sistema in cerca di astronavi. Secondo interviste postume, Gabby sembrava spesso “annoiarsi a morte” mentre cercava navi per ore ed ore. Perciò, scrollatasi di dosso i suoi doveri, modificò la stazione di scansione perché ricercasse anomalie spaziali. Fu durante una di queste sezioni non autorizzate che Gabby notò con una certa eccitazione deboli segnali provenienti da un punto di salto. Quando andò ad informare il suo ufficiale comandate, venne alla luce il fatto che stesse “perdendo” tempo durante i suoi turni. Gabby venne congedata con disonore per uso improprio delle risorse dell’Esercito e, appena una settimana dopo, la prima nave attraversò il punto di salto Oso-Kallis.

Una Seconda Opportunità

Quasi immediatamente, risultò chiaro che Kallis (ovvero “amato” in un dialetto Marziano) era un Sistema letteralmente da adorare. Ancora una volta, l’Umanità aveva la possibilità di assistere in prima persona alla nascita di un Sistema solare, e gli scienziati di tutto l’Impero si assicurarono di non farsi sfuggire l’opportunità com’era successo con Gurzil.

Quando Gurzil, Sistema che ancora si trovava nella sua fase di accrescimento, venne scoperto nel 2539, l’accesso agli organi scientifici venne interrotto per motivi di sicurezza. All’arrivo di alcune navi Xi’an nel 2542, Gurzil finì per divenire parte della Linea Perry creata dall’UPE e messo da parte per proteggere i confini dell’Umanità. Per diversi secoli, il Sistema fu reso off-limits per tutti tranne che per le forze militari.

In seguito allo scioglimento della Linea Perry, la comunità scientifica sperava che Gurzil finisse sotto l’ala protettrice dell’Atto per le Pari Opportunità. Tuttavia, diverse industrie esercitarono pressioni sostenendo che secoli di interventi militari avevano già danneggiato il Sistema oltre il suo valore scientifico originale e pertanto sarebbe stato più utile ad un Impero sostanzialmente in rosso grazie alle sue preziose risorse. Alla fine, il Senato votò contro l’applicazione dell’Atto per le Pari Opportunità nei confronti di Gurzil ed optò per consentire sia operazioni di ricerca che di raccolta minerali.

Ma la comunità scientifica, per Kallis, aveva in mente tutta un’altra storia.

Un Posto in Prima Fila

Passato un mese dal rilascio del primo rapporto sulle scansioni di Kallis, venne proposta al Senato una legge per collocare il Sistema sotto la protezione dell’Atto per le Pari Opportunità e questa volta, grazie allo stato immacolato del Sistema ed una camera dei deputati – controllata dai Transizionalisti – più favorevole, venne accettata.

Sotto la guida congiunta dell’Esercito e della Fondazione per la Tecnologia e la Scienza Imperiale, un ente governativo, gli ultimi due decenni hanno già notevolmente ampliato la nostra conoscenza e comprensione dell’universo che ci circonda. Senza ombra di dubbio, questo è solo l’inizio di una tendenza che continuerà per molto tempo, mentre le ricerche continuano incessanti in Kallis e le nuove generazioni di scienziati attendono con ansia il turno per studiare di persona i misteri della natura.

Kallis I

Questo piccolo protopianeta in via di sviluppo, composto da un recente amalgama di embrioni planetari, ha un’orbita aggressivamente eccentrica che ha portato molti ricercatori a speculare se si disgregherà prima che possa stabilizzarsi.

Cintura di Kallis Alpha

Mentre la gravità proveniente dai vicini pianeti in fase di formazione strattona questa densa raccolta di planetesimali orbitanti, frequenti collisioni possono provocare movimenti caotici e condizioni di viaggio pericolose ovunque nelle vicinanze.

Kallis II & III

Attualmente questi due mondi rocciosi condividono un’unica orbita, ma si stima che uno dei due pianeti alla fine attirerà su di sé abbastanza massa dalle vicine cinture di asteroidi per “vincere la sfida” ed inglobare il fratello.

Cintura di Kallis Beta

Questa cintura, una massa vorticosa di asteroidi e granelli di polvere, è composta da materiali con un punto di fusione elevato. Nonostante sia presente massa sufficiente da comporre dai tre ai cinque pianeti, finora la risonanza orbitale con i mondi circostanti ha impedito che questo accada.

Kallis IV, V, VI

Questi tre mondi rocciosi rivestono un interesse particolare per i ricercatori, in quanto sono quelli che offrono le maggiori possibilità per supportare, in futuro, la vita. Kallis IV in particolare somiglia in modo sorprendente a quella che molti pensano fosse la Vecchia Terra durante la sua infanzia. Con vulcani attivi che potrebbero dar vita ad un’atmosfera, i ricercatori stanno studiando un sistema di monitoraggio in grado di resistere tutte le vite che serviranno per vederne la formazione. Nonostante Kallis V non disponga di alcun potenziale per lo sviluppo di un’atmosfera, il vortice di detriti che orbita attorno alla sua superficie rocciosa indica che presto potrebbe però avere delle lune tutte sue. Il meno sviluppato dei tre, Kallis VI, ha una superficie interamente composta da roccia fusa che gli dona un particolare bagliore planetario.

Stazione OB Gryphon

Situata nei pressi del punto di salto Kallis-Oso, la Stazione OB Gryphon venne sigillata verso la fine del 2922 e da allora è servita da principale hub operativo per l’intero Sistema. Per preservare gli esperimenti viventi che sono Kallis e tutti i suoi protopianeti, le strutture nel resto del Sistema sono state limitate al massimo. Nonostante siano presenti piccoli avamposti di osservazione e satelliti di scansione sparsi per tutto il Sistema, se avete bisogno di fare rifornimento Gryphon è la vostra unica scelta. Tutte le spedizioni verso il Sistema vengono inoltrate tramite la stazione, che si assicura che i protocolli dell’Atto per le Pari Opportunità vengano rispettati.

Nonostante l’obiettivo principale del Sistema si basi su attività scolastiche, ha iniziato a guadagnare fama per la comunità unica che si è sviluppata nel corso degli anni. Tra il personale dell’Esercito stazionato in loco per difendere il Sistema e i giovani studenti che conducono ricerche, l’età media dell’esigua popolazione si aggira sotto i trent’anni. Non c’è da stupirsi se i moduli abitativi diventano un po’ turbolenti quando ricercatori (che cercano di sfogarsi dopo aver passato giorni e giorni in un remoto avamposto di osservazione) e soldati (con energie extra dopo lunghi turni di pattuglia) si incontrano per farsi una bevuta e discutere in modo acceso. Aggiungete al mix un numero sempre in crescita di filosofi e spiritualisti giunti sul posto alla ricerca di verità profonde sull’origine dell’universo, e capirete perché la Stazione OB Gryphon è una destinazione come nessun’altra in tutto l’Impero.

Kallis VII & VIII

I due giganti del Sistema formati da composti volatili di ghiaccio, idrogeno ed elio catturato sono situati ben oltra la linea del frost (ndt. La linea del frost – o profondità del frost o profondità di congelamento è la profondità dove di solito la falda acquifera nel suolo si suppone congeli). Kallis VII ha attirato la sua quota di exoclimatologi interessati nello studiare i suoi sistemi tempestosi, mentre Kallis VIII si è dimostrato entusiasmante per coloro che cercano di creare un modello più completo riguardo la dinamica e la chimica nell’atmosfera dei giganti ghiacciati.

Kallis IX

Kallis IX, un piccolo planetesimale che orbita lontano dal suo sole, si distingue per essere l’unico corpo celeste del Sistema la cui superficie è stata danneggiata da laser minerari orbitanti, grazie ad un progetto congiunto UEE con il dipartimento di ricerca del conglomerato dell’estrazione mineraria Shubin Interstellar, per cercare di migliorare la comprensione del ruolo di questo pianeta nano nella formazione del Sistema.

 

AVVISI DI VIAGGIO

È previsto che tutte le navi in arrivo nel Sistema si fermino innanzitutto presso la Stazione OB Gryphon per registrarsi ufficialmente. Viaggiare in qualunque altro luogo senza aver ottenuto l’autorizzazione adeguata è un modo sicuro per attirare l’ira dei piloti dell’Esercito in pattuglia.

VOCI NEL VENTO

 “Ho imparato molto durante i due anni che ho passato a Kallis. Sfortunatamente, la maggior parte l’ho dimenticata grazie ai due anni che ho passato a visitare Gryphon.”

– Dr. Wahid Allimon, Professore di Geologia, Università di Rhetor, 2945

“Nonostante mia madre non abbia ottenuto il merito per la scoperta del Sistema, il fatto che abbiano dato alla stazione il nome in suo onore è una piccola consolazione. Certo, se lo chiedete a loro vi diranno che si chiama così come quelle cose metà leone metà uccello, ma andiamo, mi sembra chiaro che è una cosa che gli scienziati hanno rifilato ai soldati durante la scelta del nome.”

– Alice Thomas, figlia di Gabby Rifon, 2943

 

Articolo originale disponibile presso Roberts Space Industries.